mercoledì 9 settembre 2009

Fb, Facebook, Feisbuc,come lo chiamate,lo chiamate, é polemica!



Ho deciso di raccogliere un po’ di informazioni sul web riguardo Facebook, perché dal momento che non sono iscritta a questo social network, non volevo parlarne per sentito dire, anche se alla fine è quello che faccio in questo post.






La prima notizia è presa da “la Nazione”: due ragazze spezzine di 20 anni, entrambe di buona famiglia (la definizione mi fa un po’ ridere mentre la leggo), se le sono date di santa ragione per un uomo e sono finite malconce al pronto soccorso: una addirittura col naso rotto, l’altra invece con un occhio nero. E’ accaduto nella tarda serata di lunedì a San Terenzo.

Altra notizia questa volta dal “Corriere della Sera”: due ragazzine australiane di 10 e 12 anni sono rimaste intrappolate in una fogna e invece di chiamare i soccorsi hanno chiesto aiuto su un social Networking: Facebook. Per fortuna un loro amico era in linea e ha chiamato i soccorsi.
I commenti a questa vicenda sono stati molteplici. C’è chi la definisce una leggenda metropolitana, c’è chi pensa che la vicenda sia la dimostrazione che l’Australia è più evoluta di noi, in quanto le ragazzine hanno trovato un segnale GPRS che arriva anche nelle fogne. Ma la verità quale è? Sembra assurdo anche a me che non sia venuto loro in mente di chiamare i soccorsi, forse sono state prese dal panico o forse siamo arrivati ad un punto in cui nel mondo abbiamo visto tutto e tutto il contrario( bella questa frase, l’ho letta ieri sera nel libro di Faletti “Pochi inutili nascondigli” e non vedevo l’ora di avere occasione per usarla).

Un’ altra notizia rivela invece che una teenager 16enne della Gran Bretagna è stata licenziata dopo aver scritto su Facebook che il suo lavoro era noioso. Purtroppo per lei, si era dimenticata di aver aggiunto tra i suoi contatti il suo capo, che, non avendo gradito la cattiva pubblicità della ragazza, ha deciso di licenziarla.
Anche qui la questione si fa duplice. Ha sbagliato la ragazza (in ogni caso molto giovane e quindi
in parte giustificabile) perché per motivi di privacy non avrebbe dovuto fare commenti di quel genere soprattutto visto che aveva fatto il nome dell’azienda OPPURE ci troviamo di fronte ad una violazione della libertà di espressione?


Ancora: Un giovane ha accoltellato l'amico diciottenne dopo aver saputo che l'amico aveva contattato la sua ex-fidanzata. Tutto questo è successo dopo che si sono dati appuntamento davanti a un bar tramite facebook, dove avevano precedentemente litigato.

Ecco, io la notizia ve l'ho riportata, ma cosa c'entri con Facebook proprio non lo capisco. la domanda da farsi non è "vedi cosa succede quando si mette Fb?" ma " che cavolo di generazione siamo diventati? violenti fino a quest punto?" Questa domanda è anche per i genitori..difendiamoli un pò meno 'sti ragazzi e non diciamo sempre "ah, il mi figliolo mai, non lo farebbe mai, è così bravo, un ragazzino "per bene"...


Grande polemica (sul web almeno) si è scatenata dopo la messa in onda della puntata di Matrix su Facebook. Sinceramente io me la sono vista quasi tutta, nonostante la presenza della De Grenet mi facesse saltare un po’ agli altri canali. L’approfondimento non è stato il massimo, visto che anche io (che non ho Facebook) avrei potuto essere ospitata e dire:
“su FB si incontrano persone che possono fingersi chi non sono”
“ ma dopo i ragazzi non escono più di casa”
“è pericoloso”
“e poi ti schedano”




Allora, ieri sera sono uscita con la mia coinquilina che ha Fb e le ho fatto una sorta di intervista per chiedere cosa ne pensava.
Le nostre conclusioni sono state: “è vero, ti schedano, ed è molto difficile cancellarsi da Fb in maniera definitiva. Loro(quelli di fb) dicono che così offrono un modo affinchè tu, nel caso voglia ri-iscriverti, abbia già pronto il profilo che così verrebbe solo rinnovato. In realtà se l’unico ostacolo all’iscrizione fosse il fatto di essere schedato allora mettiamoci una pietra sopra perché anche per MSN ti chiedono nome cognome email e password quindi..e pure per skype. E comunque anche su Fb ci sono filtri per la propria privacy: ad esempio se vuoi puoi anche non mettere foto (visto che il problema per molti è il fatto che le foto sembra che diventino proprietà di fb dopo la pubblicazione-ma di questo non ne sono certa, sono “rumors”)”.
Si deve specificare poi che non siamo obbligati ad accettare tutti quelli che ci chiedono amicizia solo perché un amico di un amico ha un amico che ha come amico un amico in comune con te (ihih..:-P), oppure perchè temiamo che il nostro rifiuto alla sua amicizia ci faccia una "cattiva pubblicità".
Ma vediamo cosa ci dice Wikipedia sulla privacy:
Diversi problemi sono sorti riguardo l'uso di Facebook come un mezzo di controllo e come miniera di dati. Due studenti del MIT Massachusetts Institute of Technology riuscirono a scaricare più di 70 000 profili di Facebook utilizzando uno shell script automatico. Nel maggio del 2008 un programma della BBC, Click, mostrò che era possibile sottrarre i dati personali di un utente e dei suoi amici con delle applicazioni maligne.
Inoltre sul sito stesso di Facebook è scritto che oltre alle informazioni immesse dall'utente (nome, indirizzo email, numero di telefono e così via) l'indirizzo IP e le informazioni relative al browser vengono registrate ad ogni accesso. Il nome, i nomi delle reti di cui si fa parte e l'indirizzo e-mail saranno utilizzati per comunicazioni di servizi offerti da Facebook e possono essere messe a disposizione di motori di ricerca di terzi. Inoltre secondo la normativa Facebook si arroga il diritto di trasmettere a terzi le informazioni presenti nel profilo di un utente.
Secondo le condizioni di iscrizione a Facebook, i contenuti pubblicati dagli iscritti (come fotografie, video e commenti) sono proprietà del sito, che è libero di rivenderli e trasmetterli a terzi, e di conservarli anche dopo la cancellazione del profilo degli utenti senza dovere nulla a nessuno.
Per il codice della protezione dei dati personali italiano, l'utente ha comunque il diritto di chiedere informazioni in merito ai dati personali posseduti da terzi, al loro trattamento, di vietarne la pubblicazione, e di rendere definitiva la propria cancellazione dal sito.
Altri problemi sono dovuti alla difficoltà di cancellazione dei propri profili. Inizialmente Facebook consentiva solo di disattivare l'account in modo che non fosse più visibile. Ciò comportava che le informazioni inserite sul sito e nel profilo non fossero effettivamente cancellate. Dal
28 febbraio 2008 è possibile far cancellare permanentemente i propri dati facendone richiesta.
Agendo opportunamente sulle impostazioni del profilo è possibile limitare la diffusione dei dati personali. In particolare nel menù Impostazioni è disponibile la voce Impostazioni sulla privacy, dalla quale sarà possibile agire fino ad un certo punto a livello di:
profilo: controlla chi può visualizzare il tuo profilo e le tue informazioni personali;
ricerca: controlla chi può cercarti e come puoi essere contattato;
notizie e Bacheca: controlla chi può cercarti e come puoi essere contattato;
applicazioni: controlla quali informazioni sono disponibili per le applicazioni che usi su Facebook.
Non esiste un controllo granulare di chi-può-vedere-cosa e salvo rarissimi casi (quali ad esempio l'e-mail personale) l'opzione "nessuno" non è contemplata tra le scelte possibili su chi possa accedere alle informazioni: quasi sempre la scelta possibile è solo tra "amici" e "amici di amici".
Ciononostante la policy ufficiale di Facebook dice, tra le altre cose, abbastanza chiaramente che:
la policy stessa può essere variata in qualsiasi momento senza avvertire di nulla nessuno
l'uso di FB da parte di compagnie o per scopi lavorativi/commerciali non è consentito ("personal use only")
il copyright di ogni cosa pubblicata su facebook dagli utenti, ricade sotto il completo controllo di Facebook
non è garantita la sicurezza delle applicazioni, né quella dei dati né tantomeno la privacy
Ogni informazione fornita a FB come feedback, commento, idea per miglioramento viene considerata da FB come non-confidenziale e diventa di loro proprietà.
Facebook è inoltre soggetto al fenomeno di creazione di falsi profili di personaggi famosi.
Numerosi i casi in
Italia di violazione della privacy per la pubblicazione di foto "scomode". Il 14 maggio vengono scoperte foto di pazienti intubati visibili sul sito; l'infermiera che le aveva pubblicate non si era accorta che fossero alla portata di tutti.
Un altro caso di violazione della privacy su Facebook è quello di una ragazza napoletana, che a causa del social network è stata lasciata dal fidanzato per alcune foto non gradite, pubblicate sul profilo di un conoscente. La giovane ha deciso di fare causa a Facebook.

Infine non possiamo affrontare la questione Fb senza sapere cosa ne ha da dire la chiesa, cioè potremmo benissimo ma io sono curiosa e quindi me lo sono andata a cercare: Ho trovato questo articolo su diregiovani.it: ROMA - A nove anni dal primo incontro dedicato alla discussione sulle nuove tecnologie, la Chiesa ha dato vita stamane ad un nuovo convegno intitolato "Chiesa in rete 2.0". Una due giorni, promossa dall'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Chiesa Episcopale Italiana incentrata sul mondo della Rete 2.0, con le sue potenzialità e i suoi rischi. E sono proprio questi ultimi a scatenare la polemica. Pur avendo ricevuto la "benedizione" dell'Osservatore Romano e dalla Civiltà Cattolica, sembra infatti che i social network e Facebook in particolare, siano fonte di preoccupazione per il Vaticano perché a causa loro, le persone corrono il rischio di identificarsi con il proprio "io" virtuale dando vita ad una sorta di individualismo che mette in pericolo i rapporti sociali. Il portavoce della Cei don Domenico Pompili che aperto oggi il convegno, ha parlato dell'esistenza di un "nuovo individualismo che cresce e che il sociologo spagnolo Castells non ha esitato a definire 'networked individualism' per evocare singoli che rescindono i legami con il territorio circostante, salvo poi moltiplicare le connessioni, magari su Facebook". La Chiesa dunque, riconosce Internet come l'evoluzione tecnologica della comunicazione ma, pur avendo dimostrato di voler stare al "passo con i tempi" stringendo un accordo con Google per aprire un canale su YouTube, vede in alcuni aspetti della Rete gravi pericoli per la socialità e l'identità cristiana. Questo articolo risale al 20 gennaio 2009. Ebbene Papa Benedetto XVI è da ora su facebook con l'intento di attirare nuovi credenti.

Ecco per ora queste sono le cose che ho approfondito qua e là, per ulteriori approfondimenti ci aggiorniamo più avanti quando avrò (forse) fatto l'iscrizione a Facebook.





Ecco il fondatore di Facebook..
Ha una faccia simpatica per essere un uomo da 15 bilioni di dollari...

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